Solitudini di pietra
7 9 2019
Solitudini di pietra

Fatos Kongoli: la scrittura come un ricordo prigioniero

L'intricata storia del vecchio continente si riflette in modo eccentrico e brutale su Tirana. Apparentemente straniera a tutto, la giovane capitale albanese tiene insieme i collassi europei e le rinascite della speranza, l'orgogliosa rivendicazione identitaria e la diaspora infinita, i totalitarismi – tutti – e la scommessa nella democrazia, l'ateismo di Stato, l'Islam e il Cristianesimo. Ed è proprio Tirana la città in libri scelta da Festivaletteratura per il 2019.


Il nome di Fatos Kongoli è molto conosciuto nel panorama letterario albanese ed europeo. Illusioni nel cassetto, il suo ultimo libro, si stacca dal romanzo per raccontare una storia autobiografica, dell'Albania del suo tempo, di soprusi, di censura, di spietatezza. Kongoli sentiva il bisogno di prendere una pausa dal romanzo, forse ponendo fine alla sua spinta creativa.

È importante ricordare la storia personale dello scrittore albanese per poter capire ciò che scrive. Nato da un musicista, sarebbe voluto andare a Mosca per studiare all'università, ma alla fine ha studiato matematica in Giappone per poi far ritorno in Albania. Il padre esercitò un'influenza molto forte su di lui, soprattutto politicamente. Trasferitosi in Italia per studiare violino, fu costretto a schierarsi o con i fascisti o con i comunisti. Scelse senza esitazione i comunisti e, tornato in Albania, divenne partigiano. Alla fine delle guerra fu espulso dal partito, un colpo molto grave per lui. Anche Fatos decise di seguire le orme del padre e di entrare nel partito comunista, ma la scelta si rivelò difficile e amara. Seppur con tre raccomandazioni da veterani, dovette farsi tre anni di fabbrica in cui venne sfruttato, solo per essere rifiutato alla fine. Lo scrittore si sente molto più vicino a questo libro perché il protagonista, proprio come lui, invece di compiere un esodo esterno compie un esodo interno per riscoprirsi. Tale motivo torna continuamente anche nel ciclo denominato Le prigioni della memoria: si tratta di opere raggruppate idealmente perché tutte rappresentano un modo di affrontare la memoria e dire quelle cose che, per vari motivi, non era possibile esternare prima della caduta del regime: ricordi imprigionati ma fissi nella memoria.

Kongoli viene spesso paragonato a Dostoevskij – nel senso che la loro è una letteratura di sofferenza – e vista la situazione in cui ha iniziato a scrivere sarebbe singolare affermare il contrario. L'autore ha iniziato infatti a scrivere sotto influenza realista-socialista, ma, una volta scoperta che cos'è la letteratura, si è via via emancipato dal modello originario. Cercò anche di emanciparsi, per quanto possibile in un regime totalitario, dai rapporti col governo comunista, soprattutto per le ingiustizie che vide. Egli stesso, una volta, cadde vittima dell'enorme lavoro di censura fatto sotto lo dittatura ed ebbe contro di sé il servizio segreto, che voleva sapere da lui se, durante una cena avvenuta tre o quattro anni prima, qualcuno avesse pronunciato una frase contro il regime. Forte della posizione del padre, non rispose. Fu chiamato sette volte per questa testimonianza e alla fine capì il perché: la polizia politica stava cercando di incastrare una donna e lui era l'ago della bilancia nell'indagine. Senza la sua accusa fu condannata "solo" a tre anni, perché avevano trovato un revolver inutilizzabile nella sua casa. Il fatto di non aver aiutato il regime fu la causa che gli impedì di entrare nel partito comunista alcuni anni dopo. Di lì capì che il comunismo era un idea sbagliata e, oggi, si dichiara fiero di essere tra i primi trecento che aiutarono la nascita di un partito democratico nell'Albania.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Mercoledì 4 ore 16.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Accento mercoledì 4 ore 17.00 “Piccola guida alla Tirana in libri” - Giovedì 5 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Venerdì 6 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Evento 92 “La memoria dei luoghi di Tirana” - Evento 120 “Le favole della sera” - Evento 124 “Partir” - Sabato 7 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Evento 177 “Solitudini di pietra” - Evento 179 “La capitale dei sogni” - Domenica 8 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Evento 226 “C’era una volta in Albania (e forse c’è ancora)”.

Festivaletteratura