Una biblioteca per Tirana
4 9 2019
Una biblioteca per Tirana

Luca Scarlini racconta Tirana per il progetto Una città in libri

L'intricata storia del vecchio continente si riflette in modo eccentrico e brutale su Tirana. Apparentemente straniera a tutto, la giovane capitale albanese tiene insieme i collassi europei e le rinascite della speranza, l'orgogliosa rivendicazione identitaria e la diaspora infinita, i totalitarismi – tutti – e la scommessa nella democrazia, l'ateismo di Stato, l'Islam e il Cristianesimo. Ed è proprio Tirana la città in libri scelta da Festivaletteratura per il 2019.


Una bandiera rossa con un’aquila nera sventola alta in piazza Sordello: è Tirana la città scelta quest’anno per la biblioteca tematica Una città in libri, curata da Luca Scarlini e inaugurata mercoledì 4 settembre (potete scaricare la bibliografia completa qui).

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Le parole chiave dell’iniziativa (spiegata qui), organizzata col sostegno dell'Ambasciata della Repubblica d'Albania in Italia, del Ministero della Cultura dell’Albania e del Municipio di Tirana, sono modernità, ospitalità, identità, somiglianza con l’Italia. L’obiettivo è l’esplorazione dell’immaginario urbano della giovane capitale albanese (99 anni), oggi in piena rinascita culturale, sulla scia di un progetto che Festival porta avanti da alcuni anni, con l’approfondimento letterario di città come San Pietroburgo, Alessandria d’Egitto, Buenos Aires e Praga.

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Nella Tenda dei libri alcuni ricercatori e dottorandi specializzati nella lingua e letteratura albanese (Maria Teresa Conte, Alessandro Cuccia, Rossella Gentile, Nensi Islami, Sara Manali, Edra Risto) guidano il pubblico alla scoperta della difficile storia di Tirana e di un’identità collettiva, passata attraverso una diaspora spesso dolorosa. La tirannia, il fascismo e il regime comunista hanno costretto infatti molti degli scrittori principali della storia letteraria albanese a emigrare, studiare nuove lingue e a pubblicare lontani dalla loro patria, per non cedere alla censura. Ne deriva una scrittura polifonica, con un lessico ricco di prestiti, cui qualche autore, come Ismail Kadare, si sforza di restituire l’originaria purezza.

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Nella sezione Accenti, nel frattempo, il curatore Luca Scarlini e Persida Asllani, studiosa e docente di letteratura albanese all’Università di Tirana, presentano la città, parlando di un paese vicinissimo al nostro per la sua storia e la sua cultura, penetrata profondamente nel territorio italiano attraverso le comunità arbëreshë in Sicilia, Puglia e Calabria, e nella nostra letteratura, grazie all’azione di piccole case editrici del Sud, come Rubbettino e Besa, che la raccontano.

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La preziosa biblioteca, composta, oltre che dai libri, da 22 documentari e cinegiornali forniti dall’Arkivi Qendror Shtetëror i Filmit e dall’Archivio Storico Luce, alla fine del Festival non andrà perduta, ma – almeno per la parte in volume – contribuirà ad arricchire gli scaffali della Rete bibliotecaria Mantovana dedicati a Tirana. Testimonianze mobili, pronte alla migrazione insomma, che ricordano I libri di mio padre di Luan Starova, simbolo di patria e identità negli spostamenti: libri che «divennero un tesoro sacro per papà, per la mamma, per noi bambini, a prescindere da dove il destino balcanico ci avesse condotto».


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Mercoledì 4 ore 16.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Accento mercoledì 4 ore 17.00 “Piccola guida alla Tirana in libri” - Giovedì 5 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Venerdì 6 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Evento 92 “La memoria dei luoghi di Tirana” - Evento 120 “Le favole della sera” - Evento 124 “Partir” - Sabato 7 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Evento 177 “Solitudini di pietra” - Evento 179 “La capitale dei sogni” - Domenica 8 ore 10.00 - 20.00 “Una città in libri: Tirana” - Evento 226 “C’era una volta in Albania (e forse c’è ancora)”.

Festivaletteratura