Storia di un padre e altre identità
5 9 2019
Storia di un padre e altre identità

Una tragicommedia familiare

Jonas Hassen Khemiri torna a Mantova in occasione dell’uscita di La clausola del padre, una tragicommedia familiare in perfetta consonanza con le Prospettive europee del festival. Come sempre in Khemiri, questo nuovo romanzo nasce da domande tanto semplici quanto incalzanti. Se per Tutto quello che ricordo La clausola del padre trova, invece, origine nelle riflessioni e nella sua esperienza di genitore, nonché nel timore costante di scoprire troppo tardi di essere un pessimo padre.

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«Un figlio che è anche un padre» è il protagonista senza nome che cambia la sua identità di padre e/o figlio ogni volta che qualcuno entra nella stanza, proprio come su un palcoscenico. Come lui, anche gli altri personaggi si presentano nei loro ruoli familiari e verticali, in una litania di pezzi smontabili in cui la sorella è madre e non più madre, mentre il nonno torna a farsi padre ogni sei mesi e trenta – a volte ventisette – giorni. Il figlio sembra avere molto in comune con il suo autore, che ha iniziato la stesura del libro proprio durante un periodo di congedo familiare. Al tempo stesso, come racconta a Lorenzo Pavolini, rappresenta ciò che sarebbe successo a Khemiri stesso se non avesse trovato il coraggio di scrivere. Non nasconde la paura di questa concreta possibilità, così come non nasconde il panico provato al pensiero di dover presentare al pubblico il suo primo romanzo nel 2003 o di affrontare la pagina bianca.

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Un romanzo sui rapporti familiari parla inevitabilmente di assenze e perdite, reali e fittizie. «We all lost people, that’s what being human means»: per Khemiri le ombre degli scomparsi vengono riempite dalla pagina bianca e dalla scrittura. Lo spazio occupato dagli assenti, presenze fondamentali nei suoi lavori, è sempre affidato a una polifonia di voci mai univoche o concordanti, come la ricostruzione di Tutto quello che ricordo mostra chiaramente. Si tratta di un meccanismo cui Khemiri si rivolge per mantenere un equilibrio e non scegliere mai una strada univoca per una storia, anche perché «the fictional world shows you there is another way», una direzione imprevista e imprevedibile che influenza tanto i personaggi quanto le persone in carne e ossa.

Riempire delle pagine ancora bianche necessarie e impellenti è parte della biografia di Khemiri, dal primo racconto svedese pubblicato sul New Yorker ((caricamento...)) alla lettera aperta indirizzata a Beatrice Asklibero di immaginare e diventare co-creatore di ogni storia, come succede in Se una notte d’inverno un viaggiatore, da lui amatissimo. La stessa libertà viene data ai personaggi di La clausola del padre che resistono a ogni nome e a ogni forma di stabilità che ne deriva, così da poter vivere in modo più sincero e reale la famiglia e, al tempo stesso, essere liberi da essa.

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