Su con la vita
6 9 2019
Su con la vita

Una storia ironica, irriverente, un amore sbocciato alla soglia dei novant'anni. Howard Jacobson riesce a far innamorare due personaggi di carta attraverso le parole.

La protagonista del nuovo romanzo di Howard Jacobson Su con la vita, la principessa Beryl Dusinbery, è una donna ultra novantenne che non è più in grado di ricordare. Lo stesso autore la definisce il suo personaggio più riuscito e promette d’ora in poi di scrivere solo di donne novantenni: sospetta di essere intimamente lui stesso un’anziana signora per la sua assoluta immedesimazione nel personaggio. Jacobson non aveva idee precise sul protagonista del romanzo, questa principessa che «è sorta nella sua fantasia come la venere del Botticelli esce dall’acqua». Il coprotagonista è Shimi Carmelli, anche lui sui novant’anni, forse lo scapolo d’oro di Londra poiché «cammina senza deambulatore, riesce a parlare senza sputare e ad allacciarsi in autonomia la camicia».

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I due si incontreranno solamente oltre la metà del romanzo ad un funerale, sboccerà l’amore dall’incapacità di Beryl di ricordare e dall’impossibilità per Shimi di dimenticare, ma soprattutto si innamoreranno attraverso il dialogo. L’autore non scrive della grande storia, ma della storia in attesa, in agguato dentro le parole. Secondo Jacobson tutto ciò che è importante è in attesa come una statua nel marmo attende di essere scolpita. Il romanzo mette in luce le caratteristiche tragiche e comiche dell’esistenza, l’autore sostiene che senza la comicità si perderebbe metà della vita, tutto questo in linea con il suo senso dell’umorismo ebraico che, secondo lo scrittore, è ciò che lo rende uno scrittore ebreo. L’umorismo ebraico è molto particolare perché «chi meglio del popolo ebraico sa che nella vita non c’è niente da ridere»? Quest’umorismo nasce appunto dalla tragedia, l’autore sostiene che «bisogna sentire l’odore del sangue anche in una bella battuta» e che lui stesso predilige i libri dove una risata può riversarsi in pianto. La protagonista sembra crudele e pungente, odia i suoi figli, i suoi amanti e i mariti che ha avuto anche se non riesce a ricordare quanti fossero. Forse, afferma Jacobson, la principessa ha solamente scoperto che la vita non è altro che un’incredibile barzelletta.

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