«Ebbene, senta un consiglio – disse l'ingegnere. Le donne come quella non vanno prese d'assalto diretto, bisogna girarvi attorno. Essa ha una passione: la ginnastica. Ebbene: convien pigliarla pel manico di quella passione. Lei deve farsi socio alla Palestra, esercitarsi, studiar la materia nei libri, parlargliene, entrarle in grazia in questa maniera».

Sentivamo davvero la mancanza, in queste strane abitazioni divenute mondo, dei patemi amorosi del timido "don" Celzani, della grazia da amazzone della maestra Pedani, dei sagaci consigli dell'ingegner Ginoni, delle tronfie massime del maestro Fassi... E come dimenticare gli strali aciduli della signorina Zibelli, autentici balsami di comicità che dalla Scuola Margherita di Torino attraversano l'Italia intera?

Per diversi mesi, nel 2009, abbiamo portato in piazze, scuole, biblioteche, teatri e associazioni la prosa cristallina di Edmondo De Amicis, scegliendo il suo libro «più ricco di humour, malizia, sensualità, acutezza psicologica», come scrisse Italo Calvino. Molti di voi avranno preso parte a quel glorioso Qui comincia la lettura e conserveranno senz'altro tra gli scaffali di casa una copia azzurrina di Amore e ginnastica, che tra le opere dello scrittore di Oneglia spicca tuttora come un ritratto vivido, divertente e insuperato dell'Italia postunitaria, con i suoi fermenti, le sue trasformazioni e le sue genti. Chi invece ancora non avesse una copia del libro può scaricarla qui e riscoprire tra le sue pagine quanto sia importante temprare lo spirito accompagnando l'esercizio fisico al fuoco della passione. Può darsi infatti che la ginnastica educativa non sia più la chiave di volta per la «rigenerazione del mondo», come sosteneva invece la florida e granitica maestra Pedani, ma l'arte del corteggiamento lo è senz'altro, a maggior ragione in queste giornate!

Vi lasciamo alla lettura con un quesito fondamentale: ma voi, quando fate esercizio in salotto, seguite alla lettera i precetti del Baumann? Osservate con fanatica ammirazione, tra una flessione e una spaccata, i ritratti del Pizzarri di Chioggia, del Ravano di Genova e del Ravenstein, «il Nestore dei ginnasti tedeschi»? Non vi resta che scoprirlo... agli attrezzi!

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