Una profezia per il presente
10 9 2020
Una profezia per il presente

Quando fiducia vuol dire scommettere sul futuro

Nella luce del tardo pomeriggio, dalla balaustra di Piazza Santa Barbara, Carla Gianotti avvolge il pubblico con una profezia appassionata e suggestiva sul valore della fiducia.

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Parlando di fiducia e dei suoi opposti non è possibile non menzionare gli ultimi (e i prossimi) mesi di pandemia, il contatto con l’incertezza e la paura, la sensazione di aver subito il furto di molte possibilità nel presente e nel futuro. Ricordando l’immagine ricorrente nella tradizione buddhista della «tazza già rotta», a fronte di una visione del mondo piena di supponenza Gianotti ci invita ad abbracciare l’incertezza (che rimane la nostra unica certezza) e il contatto con uno spazio aperto, privo di rigidità.

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In una dimensione transitoria, in cui viviamo e accadiamo nella non-certezza di un intervallo, siamo analfabeti del presente e dobbiamo continuamente impararlo, Gianotti si (e ci) augura di coltivare una consapevolezza non giudicante, un’alleanza con la vita e un forte sentimento di fiducia.

Sulla fiducia tanto si dice quanto si banalizza, eppure si tratta di un concetto mai ampiamente esplorato e trattato, benché la sua percezione sia sempre pronta e immediata in termini temporali e causali, ancor più rapida della fede e molto più specifica della speranza, che opera in termini più generici nel futuro.

La fiducia è qui e ora, è radicata saldamente nel presente, costruisce e opera, supera i luoghi comuni che la vedono come buonista, docile e mansueta grazie al suo carattere forte e determinato. Se la sfiducia si configura come pigrizia di mente e di cuore, come risorsa indolente e sempre risentita con il tempo nella sua continua fretta improduttiva, la fiducia agisce secondo un tempo interiore, capiente e abbondante. Alimentandosi di questo tempo fecondo, la fiducia si muove seguendo un percorso alogico, illogico, senza dover rendere conto di nulla. Comprendere la fiducia significa accettare che 2 + 2 non faccia automaticamente 4. La sua essenza non risiede dunque nella linearità, nella logica, e neppure in nulla di materiale: il valore della fiducia si trova nella sua incrollabile e testarda aspirazione al bene, anche quando appare lontano e rarefatto.

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In questa dimensione aperta, circolare e accogliente, Gianotti ricorda al pubblico di Festivaletteratura una lezione fondamentale, ora più che mai: avere fiducia, vivere nella fiducia vuol dire «tornare sempre e un po’ di più a casa».

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Festivaletteratura