Viva la musica
8 9 2019
Viva la musica

La rivoluzione leggera della musica italiana

Il primo disco prodotto dalla Ricordi fu “Medea” cantata da Maria Callas, nel 1958, per festeggiare i 150 anni dalla fondazione. Un evento che doveva essere unico e che invece diede vita ad una vera ed innovativa casa discografica. Casa Ricordi è un editore che iniziò l’attività nel 1808. Crebbe subito, anche con le arti grafiche, raccogliendo minuziosamente tutti i materiali relativi alle composizioni, alle rappresentazioni operistiche e ai rapporti con gli artisti. Oggi questo materiale è custodito dall’Archivio Storico Ricordi è il sancta sanctorum della musica lirica e classica italiana: partiture autografe dei compositori, lettere (fondamentali per ricostruire il processo produttivo di un autore), libretti, documenti iconografici per manifesti, scenografie e costumi. I direttori d’orchestra, i registi e i musicologi hanno bisogno di tutto questo e si affidano naturalmente alla Ricordi.

Da archivio d’azienda poi diventa patrimonio comune per essere fruibile a tutti, grazie al progetto culturale promosso da Bertelsmann, che dal ’94 è proprietaria dell’Archivio, sotto la direzione di Pierluigi Ledda presente all’evento a Santa Maria della Vittoria. Nel 1958 la nascente Dischi Ricordi produce quindi il suo primo disco, con un apparato sontuoso. Nanni Ricordi pensa poi di continuare l’esperienza e dà vita ad una delle stagioni discografiche più grandiose della musica italiana. Si crea un’alternativa al sistema Sanremo, si guarda ai cantautori, si scoprono talenti nuovi. Nanni, nel racconto di Claudio Ricordi e Michele Coralli, gira per i locali di Milano. L’invenzione dei cantautori è stata proprio di Nanni, dice Morricone, anche quando i cantautori non sapevano ancora di esserlo. Chi avrebbe potuto cantare certe canzoni, se non loro stessi? Ecco quindi Sergio Endrigo che faceva il crooner, Jannacci che suonava il piano, Paolo Conte, Tenco, Gaber, Gianco, Lucio Dalla, Gino Paoli che insegna a cantare alla Vanoni. Un movimento di geni messi in moto da una mente fuori dal comune. Anni luce dall’appiattimento e dalla estrema commercializzazione moderna. Solo un ritorno all’ascolto, ad una disciplina seria all’ascolto, può invertire questo processo. Per questo, alla fine di questo racconto, ascoltiamo Paolo Conte accompagnato da Nanni Ricordi. Viva la musica.

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