2008-2017

Vocabolario europeo

«L'europeo vive nel plurilinguismo», scrisse il linguista Claude Hagège, e Festivaletteratura ha voluto dimostrarlo. Tra il 2008 e il 2017, con la conduzione dei linguisti e storici della lingua Giuseppe Antonelli e Matteo Motolese, il Festival ha chiesto ad alcuni dei suoi ospiti stranieri e italiani di indicare una parola della propria lingua particolarmente significativa da consegnare a un vocabolario condiviso. Ne è nata una raccolta unica nel suo genere, che a ogni edizione ha continuato ad arricchirsi di nuovi lemmi d'autore, testimoni di quanto sia fondamentale – in tempi di globalizzazione e di omologazione – il bene prezioso della "glottodiversità".

Dai premi Nobel Herta Müller e Olga Tokarczuk a Colm Toíbín, Anne Fine, Michel Le Bris, László Krasznahorkai, Antonio Moresco, Jón Kalman Stefánsson, Eugenio Trías e altri ancora: oltre 40 scrittori hanno donato una parola al Vocabolario europeo di Festivaletteratura

Nel decimo anno della rassegna, insieme a un libro che ha raccolto tutti i lemmi discussi in ogni edizione, sul sito del progetto è nato un Vocabolario adottivo aperto alla partecipazione di tutti, in cui il Festival ha chiamato il pubblico a indicare una parola adottiva – di altre lingue o dialetti europei diversi da quelli di appartenenza – che è entrata stabilmente a far parte del vocabolario di ognuno, dando voce a emozioni fino a quel momento "straniere".

Il Vocabolario europeo – chi c’è stato lo sa – non è fatto tanto di parole, quanto di definizioni. O meglio, di parole ad alta definizione: così alta da trasformare vocaboli comuni in preziose parole d’autore (G. Antonelli)
Festivaletteratura