Vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2018, Olga Tokarczuk è una delle scrittrici europee più acclamate della nostra epoca. Nasce a Sulechów nel 1962 e si trasferisce a Varsavia per studiare Psicologia; nel corso degli studi è volontaria per una associazione che aiuta gli adolescenti con problemi comportamentali. Dopo la laurea vive a Wrocław e in seguito a Wałbrzych, dove inizia a lavorare come terapista. Nel 1989 pubblica la raccolta di poesie Miasta w lustrach. Il suo primo romanzo, Podróż ludzi księgi (1993) le porta subito grande riconoscimento, e nel 1996 pubblica quella che è forse la sua opera narrativa più celebre, Prawiek i inne czasy (Nella quiete del tempo), una fiaba onirica immersa nel cuore più profondo dell'Europa e dei suoi fantasmi. A questo capolavoro della letteratura contemporanea seguono tra gli anni Novanta e i Duemila altrettante pietre miliari, che espandono i confini della narrativa ben oltre le maglie del romanzo: dal puzzle di microstorie Dom dzienny, dom nocny (Casa di giorno, casa di notte) al saggio narrativo Bieguni (I vagabondi, grazie al quale si aggiudica sia il Premio Lettori e il Premio Giuria del Nike Award), senza naturalmente dimenticare Prowadź swój pług przez kości umarłych (Guida il tuo carro sulle ossa dei morti), un libro dotato di una «leggerezza calviniana di ritmo e di forma» che consacra definitivamente il nome di Tokarczuk agli occhi dei lettori italiani. I libri di Jakub, in uscita nel 2023 per Bompiani, è l'ulteriore riprova di «un'immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l'attraversamento dei confini come forma di vita».

(foto: © Giliola Chistè)