Acquasanta: il nuovo reportage di Meglio di un romanzo
22 1 2024
Acquasanta: il nuovo reportage di Meglio di un romanzo

Il podcast inedito di Verdiana Benatti e Lucia Botti, selezionato a settembre dalle giurie dei pitching di Meglio di un romanzo, uscirà tra marzo e aprile 2024 sul sito del Festival e su "Q Code Magazine"

A pochi mesi di distanza dalle celebrazioni del decennale di Meglio di un romanzo, il progetto che Festivaletteratura dedica dal 2013 al giornalismo narrativo e alla scoperta di nuovi talenti del reportage, il lavoro selezionato lo scorso settembre dalle giurie di giornalisti e professionisti del settore per essere sviluppato a puntate sul sito del Festival e sulla rivista Q Code Magazine entra finalmente nel vivo della sua realizzazione.

Acquasanta di Verdiana Benatti e Lucia Botti è un podcast in quattro puntate che racconta le tappe di un viaggio dall'Italia a Lourdes, il cui santuario mariano, ai piedi dei Pirenei, dalla seconda metà dell’Ottocento a oggi è divenuto uno dei principali centri della cristianità in Europa, ospitando milioni di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. A partire dalla raccolta di numerose testimonianze sul campo e seguendo il flusso di visitatori che nei decenni ha trasformato il paese in una poderosa struttura ricettiva, le due autrici si interrogano sul senso dell'esperienza di un viaggio personale in cui sacro e profano si intrecciano sino a confondersi, polarizzando gli immaginari generazionali intorno a un luogo intriso di fede e scetticismo.

Il reportage verrà anticipato ai primi di marzo da un lungo articolo pubblicato sul sito di Festivaletteratura e su Q Code Magazine, per poi uscire a cadenza settimanale sulle principali piattaforme di podcast (per esempio su Spotify, Apple Podcast e Spreaker) tra marzo e aprile 2024.


ACQUASANTA
Un podcast di Verdiana Benatti e Lucia Botti

(caricamento...)

  • È l’11 febbraio 1858. Mentre raccoglie legna nella grotta di Massabielle, la quattordicenne Bernadette Soubirous vede apparire “una bellissima signora vestita di bianco e azzurro”. Questa sarà solo la prima di diciotto apparizioni simili nell’arco di cinque mesi. Da questo momento, la vita di Lourdes, che fino ad allora era stato un villaggio come gli altri ai piedi dei Pirenei, cambierà radicalmente.
  • Agli inizi dell’Ottocento, Lourdes è un borgo rurale sulle rive del fiume Gave de Pau, con un’economia basata principalmente sul commercio di prodotti agricoli. Nel giro di quindici anni viene edificata la prima grande struttura ricettiva del paese, il Grand Hotel De La Grotte. Nel 1933, Papa Pio XI proclama Bernadette santa: aumenta il numero di pellegrini e con questo anche il giro di affari. Nel 1948 viene costruito l’aeroporto di Tarbes-Ossun-Lourdes, che oggi conta un traffico aereo di più di 600 mila passeggeri l’anno.
  • Queste sono le tappe di un processo che in pochi decenni porterà una comunità di quattromila persone a diventare uno dei principali centri della cristianità in Europa, con un flusso turistico annuale di sei milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Anche Il territorio si plasma seguendo questo ritmo: cominciano a spuntare hotel, ristoranti, e tanti, tantissimi negozi di souvenir pronti ad accogliere pellegrini, volontari e cercatori di miracoli. Passeggiando per le strade di Lourdes, si ha la sensazione di camminare in un grosso centro commerciale a cielo aperto.
  • L’immaginario collettivo italiano si muove su un’idea binaria di Lourdes. Da una parte, il santuario ha popolato i racconti di nonni e parenti che lo hanno frequentato in veste di fedeli; dall'altra, c’è la nostra generazione, che tende a osservare il fenomeno con un misto di scetticismo e sufficienza. Abbiamo deciso di andare di persona per raccogliere questa pluralità di voci e creare un racconto di viaggio in forma di podcast che tenti di rispondere a tante domande: cosa spinge una persona a partire e cosa trova una volta arrivata? Che cos’è un miracolo? E in che modo il sacro è diventato una fonte di guadagno?

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LE AUTRICI:

Verdiana Benatti è una docente di Lettere e si occupa di narrazione orale. Ha partecipato al Laboratorio di Radiofonia di Usmaradio al Festival di Santarcangelo e fa parte della redazione di Rassegna Stampa per Bambini. Negli anni ha collaborato con diverse realtà per le quali ha ideato, curato e montato podcast.

Lucia Botti è una dottoranda in Global Studies presso l'Università di Macerata, dove si occupa principalmente di violenza contro le donne in contesto di conflitti armati. Da sempre appassionata di scrittura creativa e giornalismo, ha collaborato con varie realtà editoriali nel corso degli anni.

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IL PROGETTO

Meglio di un romanzo è un progetto nato a Festivaletteratura nel 2013. È coordinato dal giornalista e condirettore di Q Code Magazine Christian Elia ed è rivolto a giovani autori di età compresa tra i 18 e i 30 anni che vogliano presentare al Festival un’opera inedita di giornalismo narrativo, tanto individuale che collettiva, in forma di reportage tradizionale, podcast o videoracconto. A partire dal 2017, dopo il lancio del bando annuale e la proposta dei temi, la selezione delle candidature e la discussione dei lavori al Festival in occasione delle pitching session, uno dei progetti partecipanti viene scelto per essere sviluppato a puntate sul sito e sui canali social di Festivaletteratura e della rivista Q Code Magazine. Negli anni sono nate produzioni originali capaci di raccontare realtà poco note del nostro Paese e non, talvolta completamente trascurate dalla stampa mainstream: città in rovina, universi lavorativi, eremi di silenzio, sanatori e sentieri dimenticati, quartieri difficili, paesaggi fluviali.


Meglio di un romanzo è un progetto realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Per maggiori informazioni: tel 0376.223989; [email protected].





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