Ágnes Heller: Io sono qui
7 9 2019
Ágnes Heller: Io sono qui

Laura Boella e Donatella di Cesare ricordano la filosofa ungherese

Per superare il senso di disorientamento che pervade le società contemporanee e tornare a mettere il futuro al centro del nostro orizzonte servono nuove etiche e nuovi strumenti di pensiero capaci di scardinare logiche e sistemi di potere accettati come incontrovertibili. In questo senso filosofi, economisti e intellettuali di varia formazione indicheranno al Festival alcuni possibili percorsi, seppur parziali, per rimettere mano a paradigmi e categorie interpretative che ormai risultano inadeguati. Un ampio ventaglio di riflessioni verrà ad aprirsi sulla guerra, attraverso una serie di incontri che toccheranno il confronto interreligioso, il ruolo della scuola e della comunicazione nel formare le coscienze, il racconto dei conflitti alle più giovani generazioni.


Ágnes Heller, che più volte era venuta in Italia e che quest’anno doveva essere presente a Festivaletteratura, è morta a novant’anni facendo quello che amava fare, mentre nuotava nel lago Balaton. L’incontro in memoria della filosofa ungherese, venuta a mancare meno di due mesi fa, inizia con l’evocazione di un ricordo, di un aneddoto da parte di altre due filosofe contemporanee che avevano avuto modo di conoscerla. Laura Boella e Donatella Di Cesare raccontano di una donna all'apparenza fragile dal punto di vista fisico ma in realtà molto forte, estremamente carismatica, dal passato doloroso. Sopravvissuta al ghetto di Budapest, non voleva essere considerata una vittima e aveva in tal senso un rapporto creativo con l’esistenza, considerava la sua sopravvivenza una possibilità di vivere oltre.

La Di Cesare la definisce sul piano politico una liberale illuminata, la sua ultima lotta era stata quella contro il populismo autoritario. Dopo aver vissuto l’esperienza del socialismo reale negli anni Quaranta e Cinquanta in Ungheria, Heller divenne un simbolo di dissidenza. La sua filosofia aveva puntato molto alla rivalutazione della vita quotidiana come strumento di lotta politica. Lei credeva tuttavia nella sua specificità come filosofa e pensatrice - che spesso i giornalisti, più interessati a indagare il suo vissuto, non facevano emergere -, rifuggiva etichette e facili identificazioni. Aveva scelto di rifiutare l’omologazione alla figura della sopravvissuta all'olocausto, della ex dissidente, della marxista critica, della postmarxista. Nel 1995 aveva dichiarato concluso il periodo costruttivo del suo sistema filosofico e, pur continuando a pubblicare molti libri, aveva sposato «un atteggiamento del rispondere», che si traduceva in contributi molto pratici e che voleva significare «io sono qui». Questa comunicazione di presenza si concretizzava nella grande generosità e amabilità con cui rispondeva a chi, come la stessa Boella da studentessa, voleva confrontarsi con lei o intervistarla.

Il ricordo delle due filosofe italiane indugia infine a lungo sulla sua capacità di dialogo, sul suo atteggiamento pronto a un ascolto autentico, disposto a credere che l’altro può avere ragione, nonostante la fermezza delle sue idee. Questa sua caratteristica, sostengono Boella e Di Cesare, la rende oggi più che mai una figura esemplare. Su Ágnes Heller grava ancora purtroppo una nebbia editoriale, che verrà presto fugata dal progetto della casa editrice Castelvecchi di pubblicare in lingua italiana la sua opera completa.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 13 “Umanesimo inquieto” - Evento 24 “Un nuovo racconto della guerra” - Evento 25 “E alla fine un mondo lunare” - Evento 33 “Raccontare il mondo” - Evento 73 “Per un nuovo pensiero africano” - Evento 89 “12 dicembre 1969” - Evento 142 “Dedicato ad Ágnes Heller” - Evento 145 “L’economia del valore” - Contaminazioni ore 18.00 sabato 7 “L’inflazione della verità scientifica” - Evento 175 “Il mondo è giovane ancora” - Evento 190 “Tutte le guerre del mondo” - Evento 204 “Affermare l’umanità” - Accento ore 14.00 domenica 8 “Le sante ossa” - Evento 209 “La democrazia esclusiva e i suoi sovvertimenti” - Evento 215 “Le regole e la coscienza”.

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