Il potere delle immagini
9 9 2021
Il potere delle immagini

Donna Ferrato: La fotografia come strumento di denuncia e racconto sociale

Una vita dedita al tentativo di strappare maschere, ipocrisie, stereotipi, in particolare violenza e odio mascherati d’amore. In un dialogo a tre con Barbara Guarniero e Ruggero Ughetti, Donna Ferrato ripercorre attraverso parole, immagini e riflessioni quella che è diventata una missione. Un racconto che abbatte la barriera delle mura domestiche portando alla luce una violenza silente e subdola.

Il viaggio è iniziato nel 1982 quando, durante un progetto fotografico, assiste involontariamente a un episodio di aggressione domestica. Da qui scaturisce la volontà di indagare sulla condizione famigliare delle donne, a costo di stravolgere la sua carriera di fotografa. Prende così vita il libro Living with the enemy (1991): la sua pubblicazione cambia il mondo della fotografia e non solo. Un libro-prototipo che documenta per la prima volta casi di violenza domestica nell'istante in cui accadono e sdogana l'immagine della casa come luogo protetto e sicuro.

«Dopo la pubblicazione di questo libro cambiò tutto per me, ma non solo per me, cambiò proprio tutto in generale. Nelle pagine di questo libro troviamo l’evidenza della violenza che viene commessa contro le donne, vediamo quanto questa violenza sia reale, pervasiva e quanto si manifesti ovunque. Ci misi dieci anni a realizzare questo libro e durante quegli anni la gente parlando con me tendeva spesso a minimizzare e affermare che il fenomeno non fosse così importante».

Ferrato trasmette alle nuove generazioni la passione e l'energia, la forza di lottare per affermare nuovi scenari di dignità e rispetto. Apre una digressione che tocca gli insegnamenti raccolti dai genitori, le persone più importanti della sua vita: «Mia madre mi ha insegnato a credere in me stessa a prescindere, viveva e lavorava per la famiglia, vedevo in lei ciò che non volevo essere».

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In riferimento alla foto di Sarah Augusta Jones fuggita con i propri figli da una condizione di violenza famigliare, sottolinea l’importanza della libertà: «Sentitevi liberi, come questa donna, in cima al mondo».

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«Sono una donna con una macchina fotografica, scelgo la mia strada e chi cammina con me».
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