La Grande Bellezza
5 9 2018
La Grande Bellezza

Scrivere architettura. Un dialogo con Franco Purini

Emblematici casi giudiziari riaperti grazie ai documenti conservati negli archivi italiani, ma anche dialoghi sulla libertà e sulla responsabilità dell’artista, sui rapporti tra arte e potere, sulla produzione del mercato dell’arte, sulla fotografia e sull’architettura: questi gli incontri di Festivaletteratura dedicati all’Arte in tutte le sue declinazioni.


Franco Purini, nell’appassionata introduzione di Luca Molinari, è un architetto a tutto tondo, una figura ormai rara nel contesto contemporaneo. E scrive architettura. Architettura che diventa paesaggio. Nella Roma degli anni '60, i disegni di Purini diventano teoria, opere teoriche, veri e propri scritti di architettura. Il disegno è infatti modo di raccontare, dimensione concettuale, continua citazione di luoghi letterari. Perché la letteratura ha sempre nutrito il pensiero sull’architettura.

E Purini ricorda i suoi maestri, Maurizio Sacripanti e Vittorio Gregotti (oltre a molti altri con i quali ha scambiato idee nel corso degli anni). Perché è sempre importante ricordare chi con una frase, con un libro, con un’opera, ci ha fatto pensare. Purini decise fin da piccolo di diventare architetto, sopratutto dopo aver visto nascere il quartiere Tuscolano. Nei nuovi edifici (progettati da De Renzi e Muratori) entrarono famiglie felici, che si chiamavano per vedere l’una l’appartamento dell’altra. Tutto questo dava gioia, sprigionava gioia, e l’architettura deve aiutare proprio a raggiungere tale felicità e parlare solo di felicità. La casa deve essere aperta allo spazio, alla città, deve essere espressione artistica come la poesia.

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Oggi invece ormai non si pensa più che l’architettura possa essere arte. Invece è arte, è costruzione della consapevolezza di una certa eternità dell’essere, della possibilità di essere, nonostante la nostra mortalità, in qualche modo eterni, immortali. Siamo nel mondo, nella luce, godiamo della bellezza nei contenuti che sempre vengono rigenerati. Perché l’opera è talmente vitale che sconfigge il tempo che passa e diventa presenza eterna, come noi che tendiamo ad esserlo nella felicità, nell’essere. E Purini per tutto questo ha preso ispirazione da libri come Il rosso e il nero di Stendhal, come Il grande Gatsby di Fitzgerald, oppure dal cinema americano che inondò l’Italia del primissimo dopoguerra.

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Perché bisogna comprendere le consuetudini di queste arti, capire che cosa rende bellissima una poesia: è la densità profonda, la chiarezza con cui si espone. Più il linguaggio è chiaro e più il mistero aumenta. Palladio ha una razionalità solare che si capisce subito, ma questa semplicità si trasforma in mistero profondo, immerge in una magia da comprendere. Troviamo il cosmo, l’universo nelle sue costruzioni. Le architetture devono essere di razionalità immediata, nascondendo testi interni sempre più profondi e affascinanti. Che poi permettono di produrre sempre felicità nella bellezza. Una cosa che contrasta con la moltitudine di infelici che, nonostante il diritto conquistato di vivere in una casa, abitano in posti brutti e quindi tristi.

Anche per Vitruvio questa è l’architettura: uso, struttura e bellezza. Non si può costruire un luogo dove non si sta bene, un posto che non funziona. La bellezza è opinabile, certo. "Ma la razionalità non basta, se non c’è l’emozione" (Le Corbusier). L’atto costruttivo deve essere un atto sacro. Dobbiamo costruire edifici che è essenziale che ci siano. Dobbiamo raggiungere una idealità che sia segno trasformativo. Gli edifici ci devono parlare, devono parlare allo spirito con valori eterni, universali. E ricordando sempre che l’importante è provarci, provarci sempre.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 5 “Divina sezione” - Evento 7 “Popster”- Evento 8 “Processo a Jacopo Sansovino” - Evento 42 “Processo a Caravaggio, Orazio Gentileschi e Onorio Longhi” - Evento 78 “Città-mondo: Gerusalemme” - Evento 85 “Rieducare lo sguardo ai colori” - Evento 92 “Processo a Giuseppe Biasi” - Evento 93 “Achille Castiglioni: ieri, oggi, domani” - Evento 119 “Città-mondo: Istanbul” - Evento 130 “Abitare l’iconosfera” - Evento 139 “Il design non era nei miei panni” - Evento 149 “Processo a Paolo Veronese”.

Festivaletteratura