La sottile barriera tra scrittore e lettore
10 9 2021
La sottile barriera tra scrittore e lettore

A scuola di fanfiction con Louise O'Neill

Cosa sarebbe successo se Hermione Granger fosse stata un horcrux al posto di Harry Potter? O come potrebbero essere le vite dei personaggi di Orgoglio e Pregiudizio al giorno d’oggi?

Dedicato a tutti coloro che hanno sempre sognato che le vite dei propri personaggi preferiti non finissero con il fatidico The End, il Fanfiction Lab di ReadOn condotto da Alice Torregiani ha portato i giovani partecipanti a immaginare nuovi mondi nascosti nelle opere della scrittrice e giornalista irlandese Louise O’Naill, protagonista del progetto e a sua volta autrice di fanfiction ne Il silenzio dell’acqua, riscrittura femminista della celebre favola La Sirenetta di Hans Christian Andersen.

«Online a volte mi capita di incrociare storie scritte da autori giovani ma non solo, che reinterpretano libri e personaggi, in qualche modo mettendo al mondo una nuova narrazione» ha raccontato l’autrice al pubblico di Festivaletteratura «Sono sempre molto colpita dal loro ingegno e creatività. Alcuni autori tendono ad essere molto protettivi dei loro universi narrativi, come ad esempio J.K Rowling, ma io credo che sia invece molto bello vedere quanto i lettori in qualche modo si prendono a cuore le vicende dei personaggi tanto da volerli spingere in nuove narrazioni

È proprio questo stesso sentimento che l'ha spinta ad accettare la proposta della casa editrice Scholastic di riscrivere l’opera La Sirenetta. Come lei stessa ha spiegato, infatti, anche lei come molti bambini e bambine si è sentita una creatura a metà tra la terra e il mare, e solo con il tempo ha riconosciuto le criticità dell’opera, come il rapporto distorto che Ariel ha del suo corpo.

«Di fatto è la storia di una giovane donna che si innamora di un uomo con cui non ha mai parlato e che accetta tutta una serie di mutilazioni sul suo corpo, di perdere la voce e di staccarsi da casa sua. Da persona che ha uno storico di disturbi alimentari e problemi legati all’identità del corpo, ho iniziato a chiedermi che tipo di messaggio io avessi fatto miei attraverso la lettura di questa favola. Al tempo stesso è anche una storia che amavo moltissimo e quindi l’opportunità di ri-raccontarla in un’altra chiave mi sembrava semplicemente irresistibile.»

Il tema del corpo femminile è uno dei preferiti dell’autrice, basti pensare a Only Ever Yours, racconto distopico in cui le ragazze sono create in laboratorio e educate per rispecchiare un certo canone di femminilità, ma anche portare ai suoi lettori personaggi veri e non stereotipati è una sua grande passione; personaggi come Emma, protagonista di Te la sei cercata.

«Spesso leggendo libri che trattano questo tema si parla di un certo tipo di “vittima perfetta”: donna giovane, vergine, che non beve, non si droga, che si trova a essere violentata di punto in bianco. Sono situazioni che si verificano, ma molto più spesso le vittime sono molto diverse e hanno la consapevolezza di non adattarsi a questo profilo, il che le porta da un lato a non sporgere denuncia, e dall’altro ad ammettere di avere bevuto per esempio spinte da un senso di colpa dalla mancata idea di corrispondenza con la vittima perfetta.» ha spiegato O’Neill, che continua «Emma l’ho disegnata volutamente come un personaggio al tempo stesso vulnerabile e mostruoso, quello che volevo era che il lettore in un primo momento si trovasse a condannare Emma, e poi arrivasse la consapevolezza di comportarsi esattamente come gli amici che la emarginano. Credo che ci siano nei casi di stupro persone che non ci piacciono, ma che abbiano ugualmente lo stesso diritto ad essere sostenute e credute nel momento in cui riferiscono la loro esperienza.»

Armata delle sue storie incredibili, dopo cinque anni di lontananza Louise O’Neill torna quindi a Festivaletteratura davanti al suo pubblico di lettori con un unico obiettivo: ispirare e lasciarsi ispirare.

Festivaletteratura