Sul fondale come le sogliole
6 9 2023
Sul fondale come le sogliole

Marco Drago e Marta Cai parlano di amore e adolescenza

La mediatrice Elisabetta Bucciarelli fa scoprire al pubblico di Festivaletteratura due romanzi: Innamorato di Marco Drago e Centomilioni di Marta Cai.

Entrambe le storie offrono la visione del desiderio di qualcosa che non si consuma, che non si vuole consumare.

Innamorato è un romanzo autobiografico che descrive l’adolescenza dell’autore nella provincia di Asti.

Si basa sul noto detto “Il primo amore non si scorda mai”, e parla della fissazione che il protagonista ormai adulto si rende conto di avere per una sua vecchia fiamma dei tempi del liceo. Questa «ossessione a bassa tensione» non interferisce sulla vita di tutti i giorni del protagonista, il quale semplicemente pensa con affetto alla ragazza, ormai donna di mezza età.

Quella che egli usa mentre parla di tempo, amore e memoria «è una scusa per parlare degli anni '80 che spazzarono via il bianco e nero del dopoguerra», infatti l’autore racconta la sua giovinezza idilliaca fra musica, tagli di capelli e cinema.

Nel romanzo, il protagonista rivede finalmente l’amore della sua adolescenza, ma l’incontro si rivela deludente.

Nonostante ciò, il personaggio non smette di pensare alla ragazza di una volta. L’autore per questo motivo teorizza che si può desiderare solo qualcosa che non si può più avere.

In Centomilioni Marta Cai parla di un desiderio che si nutre di assenza e illusione, il quale a volte può anche avere conseguenze catastrofiche.

Il protagonista è Alessandro, un ragazzo sulla ventina, il quale non ha una vita stabile: non ha un padre, ha problemi con la madre e le difficoltà economiche della sua famiglia destabilizzano la sua vita. Il suo obbiettivo è scappare da complicati rapporti famigliari utilizzando l’unico mezzo che possiede, la bellezza, per ottenere denaro. Attraverso questa, cerca di attirare l’attenzione della sua insegnante Teresa diventando il suo oggetto del desiderio.

Lei è una donna di quarantasette anni che vive ancora con i genitori, si considera brutta perché nessuno le si è mai avvicinato, non ha nessun desiderio personale: «vive sul fondale come le sogliole, appiattita, oppure nella fascia da super io, quasi con visioni mistiche: manca lei come persona formata nel mondo».

L’autrice racconta due solitudini che non si fonderanno mai, tra le quali c’è sempre una certa distanza perché «il pericolo della delusione è dietro l’angolo».

Sebbene l’adolescente della storia sia Alessandro, è la protagonista femminile di Centomilioni a comportarsi come un’adolescente innamorata, e come tale, nel corso del romanzo, riuscirà a maturare.

Teresa infatti «è ferma, congelata nella sua routine», considerata un personaggio incapace di sottrarsi a questa situazione complicata: nel finale si rivela essere nel suo piccolo una rivoluzionaria, cominciando a dire no.

«A volte la libertà» dice Cai «è non essere costretti a dire ciò che non si vuole dire».

Teresa raggiunge una forma di libertà che il protagonista nel romanzo di Drago non otterrà mai: neanche dopo la scrittura del libro. In realtà è l’autore stesso a dire di non voler guarire.

Festivaletteratura