Una città in libri: Alessandria d'Egitto
7 9 2016
Una città in libri: Alessandria d'Egitto

Una biblioteca a scaffale aperto in Piazza Sordello

In questo ventennale di Festival che pensa in grande non si poteva immaginare una versione di “Una città in libri” più ambiziosa: sotto la cura di Elisabetta Bartuli e Luca Scarlini, il progetto che trasforma un angolo della Tenda dei Libri di Piazza Sordello in una vera e propria biblioteca ha come protagonista nientemeno che Alessandria d’Egitto.

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Come San Pietroburgo nel 2015, si tratta di una città a cui è stata dedicata una infinità di testi, e dei più vari: provare per credere, in Piazza Sordello vi aspetta una bibliografia di tre pagine scaricabile qui.

Ma Alessandria è anche la città della mitica Biblioteca, la più ricca e famosa del mondo antico: da qui al circolo ricorsivo il passo è visibilmente breve, e di questa complessità dà conto lo sforzo di esplorazione e divulgazione bibliografica dispiegato. È sufficiente pensare al numero di bibliotecari che gestiranno il progetto fino a domenica: Enrica Battista, Roberto Capel Badino, Andrea Cerica, Chiara Comito, Cristina Dozio, Anna Gabai e Dario Miccoli. A loro è affidato, a seconda delle specifiche competenze, il compito di affiancare gli avventori nella scoperta letteraria di Alessandria, da quella araba a quella ellenistica passando per quella ebraica.

«Cinque razze, cinque lingue, una dozzina di religioni, cinque flotte che si muovono nel gioco dei loro riflessi oleosi dietro la protezione del porto», scriveva Lawrence Durrell nel primo volume del suo celebre Quartetto: diversità e convivenza, questa è, in fin dei conti, Alessandria. Lo sa bene Luca Scarlini, che nel presentare il progetto in Tenda Sordello ha offerto un quadro non sistematico ma densissimo della sua natura multiforme. Una Alessandria non solo letteraria (un nome su tutti, Konstantinos Kavafis), ma anche musicale (le voci di Umm Kalthum e Demetrio Stratos, le parole di Georges Moustaki per Édith Piaf) e politica (l’esperienza della “Baracca Rossa”, Fausta Cialente con la sua militanza culturale) – di tutto questo racconterà insieme a Elia Schilton giovedì 8, all'evento 74 al Teatro Bibiena.

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Ragionare sulla storia di questa città, secondo Elisabetta Bartuli, significa ragionare su cosa vuol dire stare insieme e condividere lo stesso spazio: col suo dialogo tra culture e culture la biblioteca di Alessandria (a Mantova) ci aiuta a tenere tutto insieme e, speriamo, a capire il nostro presente.

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