Zerounizzazione: a lezione per imparare da zero come leggere una ricerca scientifica
4 9 2019
Zerounizzazione: a lezione per imparare da zero come leggere una ricerca scientifica

Produzione, diffusione e accesso: le parole chiave (e i tre problemi) dell' editoria scientifica.

L'adozione di una scala micro di osservazione sul mondo per ribaltarne in modo salutare l'interpretazione è la proposta avanzata quest'anno da Scienceground. Lo spazio di incontro, dibattito e sperimentazione pensato per raccontare e problematizzare la scienza nella società e il sociale nella scienza a partire dalla letteratura (scientifica e di divulgazione) si trasferirà quest'anno nelle aule e nel chiostro del Liceo "Isabella d'Este" e sarà interamente dedicato ai microbi.


Come ci informiamo? Ci informiamo correttamente? Con queste domande si apre il primo incontro di contaminazione, percorso di Scienceground che ha come scopo quello di mischiare scienza e società. Il titolo dell’evento svela lo scopo dell’incontro: in un mondo digitalizzato dove la googlata è all’ ordine dell’giorno, bisogna “farsi gli anticorpi”, imparando a capire cosa è c’è di vero e cosa è una fake news.

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E questo è tanto più vero quando si parla di conoscenza scientifica. «Più che una lezione questa è un’alfabetizzazione» spiega Ornella Russo, bibliotecaria della Biblioteca d’Area di Bologna del CNR «ma siccome siamo sui computer, che usano i codici binari, parliamo di zerounizzazione».

L’incontro è stato strutturato come laboratorio pratico, in cui partendo da un articolo di Repubblica su una scoperta scientifica si è cercato di capire come tali notizie vengono prodotte, diffuse e con che modalità sono accessibili.

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Questo perché, nonostante il modello scientifico sia bene o male fermo da secoli, produzione, diffusione e accesso sono cambiati profondamente dall’ arrivo di internet.

La difficoltà di accedere alla fonte, nel caso della ricerca, sta nell’accesso stesso ai paper: le grandi casi editrici scientifiche sono costretti dalla normativa europea a pubblicare in modalità open access i paper prodotti da enti pagati con fondi europei; dal momento però che gli editori perdono parte del loro profitto tramite tali normative, chiedono agli stessi autori di pagare per poter vedere pubblicato il proprio articolo. «La situazione è paradossale: i lettori leggono gratis mentre gli scrittori pagano per essere letti», commenta Emanuele Penocchio della Comunità scientifica ExTemporanea. Ma questo solo nel caso di ricerche frutto di fondi europei: nella stragrande maggioranza dei casi i paper sono accessibili solo se si è abbonati, e il costo per tali abbonamenti è sostenibile solo da grandi enti quali univerisità o biblioteche: «Un abbonamento a riviste quotate come Science o Nature può benissimo aggirarsi sui quattromila, cinquemila euro l’anno».

La lotta per l’accesso alla documentazione scientifica ha portato a quelli che la dottoressa Russo chiama «veri e propri atti di disobbedienza civile», primo tra tutti il caricamento di ricerche su Sci-Hub, uno dei più grandi archivi online pirata al mondo.

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Modalità open access e verità sono i fil rouge principali di contaminazioni. Solo leggendo i documenti scientifici originali si può cogliere pienamente il senso di una ricerca. Ma, a differenza di quanto sempre pensato, la verità non esiste: «la verità, quella assoluta, è una delle più grosse menzogne del nostro periodo» chiarisce la Russo «esiste l’esperimento che in quel determinato caso dà dei risultati specifici». Come a dire: attenti alle variabili.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Eventi al Liceo “Isabella d’Este” - Lavagna ore 21.00 mercoledì 4 “Un segnale nel rumore” - Lavagna ore 11.00 sabato 7 “Prevenire le infezioni resistenti agli antibiotici” - Evento 155 “Verso la fine delle medicine?” - Lavagna ore 21.00 sabato 7 “Resistenza agli antibiotici: strutturare la sanità” - Lavagna ore 11.00 domenica 8 “Microbes: good and/or evil” - Evento 219 “Microbi, non spiriti”.

Festivaletteratura