A tutto ragtime
9 9 2018
A tutto ragtime

Successo per l'ultima lavagna di Giovanni BiettI

Non solo incontri tradizionali a Festivaletteratura: anteprime italiane all’interno del ciclo Pagine Nascoste; un concerto dedicato a Debussy nel centenario della sua morte; lezioni su Praga, Mozart e l’interculturalità della musica e infine proposte “a tavola” come colazioni in cui ascoltare le stravaganze degli ultimi Medici e cene letterarie.


«La storia dell’arte è fatta di azioni individuali». Così Giovanni Bietti presenta l’ultima Lavagna in Piazza Alberti, sunto di un percorso dedicato alla contaminazioni tra generi (e tra pensieri). Perché il messaggio di questi incontri (che hanno convinto il pubblico mantovano a resistere sotto i solleoni di mezzogiorno su scalinate di marmo) è proprio quello di un invito ad andare oltre le semplici etichette, per scavare all’origine di ogni musica e di ogni passione. Lezione che, naturalmente, vale anche e soprattutto per la vita.

Simbolo di questa influenza è il ragtime, che deriva dai ritmi afroamericani e fa da ponte tra Otto e Novecento, portando alla nascita del jazz, proprio per la sua anima in fusione tra etnie e sonorità. Così, se Scott Joplin è noto principalmente per i ragtime, va ricordato che ha scritto anche marce e valzer. Bietti mostra come, rallentando il ritmo e togliengo la sincope da un brano jopliniano, si ottenga un valzer viennese straussiano. La musica del Novecento è tutto un rimando tra generi. Joplin morì nel 1917, anno a cui si fa risalire il primo brano considerato “jazz”, ad opera dell’Original Dixieland Jass Band. Ma anche un impressionista come Debussy compose molti pezzi a influenza afroamericana. Ad esempio il Golliwog’s Cake Walk (che cita pure il Tristano e Isotta wagneriano) o Minstrels. Proprio quest’ultima deve il nome ai minstrels americani che percorrevano l’Europa, proponendo canzoni e danze sincopate. Anche Stravinskij, Berg e Satie scrissero ragtime.

L’ultima parte dell’incontro di Bietti è dedicata alla figura di Gershwin, altro mago della commistione. Il musicista chiese sia a Stravinskij che a Ravel di avere lezioni musicali, ma entrambi (stando ad alcuni noti e gustosi aneddoti) rifiutarono, riconoscendo la grandezza dell’americano. Dal proprio viaggio in Europa, Gershwin trasse l’ispirazione per il capolavoro Un americano a Parigi, tributo all’orchestra sinfonica, che non disdegna strumenti come marimba e clacson.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Pagine Nascoste, mercoledì 5 settembre, ore 19.00 - Pagine Nascoste, mercoledì 5 settembre, ore 21.15 - Evento 15 “Gli ultimi Medici: la serie” - Pagine Nascoste, giovedì 6 settembre, ore 17.00 - Pagine Nascoste, giovedì 6 settembre, ore 19.00 - Evento 48 “La cucina popolare è alta” - Pagine Nascoste, giovedì 6 settembre, ore 21.00 - Evento 58 “Gli ultimi Medici: la serie” - Lavagne, venerdì 7 settembre ore 11.00 - Pagine Nascoste, venerdì 7 settembre 17.30 - Pagine Nascoste, venerdì 7 settembre ore 19.00 - Evento 95 “Praga è la mia orchestra” - Evento 98 “Cosa ci fanno gli scrittori nella cucina di Artusi?” - Evento 102 “Debussy Aujourd’hui” - Pagine Nascoste, venerdì 7 settembre ore 21.00 - Evento 109 “Gli ultimi Medici: la serie” - Lavagne, sabato 8 settembre ore 11.00 - Evento 152 “Praga è la mia orchestra” - Evento 164 “Gli ultimi Medici: la serie” - Evento 183 “Praga è la mia orchestra”.

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