Anima animale
7 9 2018
Anima animale

L'uomo sull'arca di Noè

Come per le questioni legate ai fenomeni migratori e alla crisi delle democrazie, anche per le sfide ambientali si rende necessario un salto di pensiero: Festivaletteratura va in questa direzione e propone diverse analisi delle tematiche ambientali, nelle molteplici interazioni tra uomo e ambiente.


Il vestito rosso di Patrizia Zappa Mulas si staglia in uno sfondo in bianco nero: alle sue spalle l'immagine di un elefante e di un bambino accoccolati. Si apre così l'incontro Anima animale: immediatamente si nota l'assonanza tra i due termini che però, sono in contrapposizione.

Perché quindi avvertiamo una somiglianza con l'animale, ma anche una estraneità? La risposta non è semplice, anzi si può considerare un «mistero teologico», come riconobbe il biblista Paolo De Benedetti (1927-2016) in Teologia degli animali (2007).

La cultura cristiana nega l'anima agli animali, che è riconosciuta come esclusiva della specie umana. Eppure l'uomo appartiene al regno animale, eppure “anima” e “animale” hanno una comune origine latina: “anima” (genitivo “animae”) significa soffio vitale, fiato o respiro, ciò che caratterizza qualsiasi essere vivente.

Ma attenzione, c'è una seconda parola latina: “animus” (genitivo “animi”) indica lo spirito contrapposto al corpo, il pensiero versus la bestialità, il sentimento o lo stato d'animo. Questo secondo termine è rintracciabile anche nella filosofia greca, nello specifico in Platone quando descrive l'anima come prigioniera del corpo: solo nel momento della morte sarà libera, perché il corpo decade ed essa permane, in quanto è immortale.

Tuttavia, come sottolinea De Benedetti, nell'Antico Testamento non c'è traccia di questa concezione, è presente invece l'idea di fiato e respiro vitale, il punto comune tra uomo e animale. Nel momento in cui però avviene lo slittamento semantico verso il termine “animus”, agli animali viene sia negata la possibilità di provare dei sentimenti e soprattutto il dolore, sia l'immortalità dello spirito. Ecco così, che l'uomo si sente superiore e riduce «i suoi fratelli minori» a prodotti industriali negli allevamenti intensivi, a mere fonti di avorio o di pellicce pregiate per la moda.

Questa separazione arbitraria sposta sempre più in là il limite: non solo porta all'estinzione di alcune specie, ma si spinge anche all'autodistruzione, si veda "l'animalizzazione" dell'uomo nei campi di sterminio.

De Benedetti rintroduce il «senso dell'orientamento», sottolineando come nella Bibbia il dominio dell'essere umano sul mondo vada interpretato come il dovere di custodire e curare, affinché accresca la vita. Modello della teologia animale è l'arca di Noè, sul quale l'uomo sale sia in quanto custode e sia in quanto passeggero.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:
Nelle puntate precedenti ... ambiente, mercoledì 5 settembre - Evento 3 “Quando le erbe erano divinità” - Evento 10 “S.O.S Artico” - Evento 19 “Gli animali più incredibili del mondo” - Nelle puntate precedenti ... ambiente, giovedì 6 settembre - Evento 24 “Combatto perchè sono vivo” - Evento 27 “Un ronzio nei parchi di città” - Evento 62 “Preferisco il bianco e nero” - Evento 68 “Sulle tracce del leopardo” - Evento 70 “Le profezie di Maja” - Nelle puntate precedenti ... ambiente, venerdì 7 settembre - Evento 75 “La guerra dell'acqua” - Evento 88 “Animali XXS” - Evento 120 “Texture naturali” - Nelle puntate precedenti ... ambiente, sabato 8 settembre - Evento 132 “Etica e politica per il mondo di domani” - Evento 159 “Una foresta come esempio” - Evento 171 “L'apicoltura resistente”.

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