Lucy in the sky with citrus
8 9 2023
Lucy in the sky with citrus

La storia del mondo e degli agrumi narrata da Giuseppe Barbera

Da un malchiuso portone di Mantova Giuseppe Barbera, in dialogo con Marco Belpoliti, conduce il pubblico di Festivaletteratura attraverso un’immaginaria corte arborea di cedri e limoni. Pare che ne dilaghi il profumo mentre Barbera, sapiente professore di Colture arboree all’Università di Palermo, compie un viaggio conoscitivo attraverso il tempo e lo spazio, intrecciando la storia umana a quella degli agrumi.

L’ultimo libro del citrologo Agrumi, una storia del mondo, edito da Il Saggiatore, non è un trattato di agronomia, è un libro di storia. È un libro sul rapporto tra gli uomini e gli agrumi, che attraversa vari rami del sapere, l’arte, la letteratura, la filologia, la storia e la geografia.

I limoni compaiono nella lingua italiana nel 1644 nelle pagine de L’Economia del cittadino in villa, ad opera del nobile bolognese Vincenzo Tanara. Il termine proviene direttamente dal latino mala aurea, sono le mele che prendono il nome dall’asprezza. Ancora più in là: la loro prima denominazione, esperidi, è l’unico nome di un frutto che ha origine da un mito, richiamando le ninfe che costudivano i pomi d’oro nel giardino di Zeus.

La domanda sulla genesi delle cose attraversa tutto il libro. In un viaggio a ritroso nel tempo, Barbera spiega che il primo rinvenimento in Italia di una foglia di agrume fossile è stata nella val d’Arno 8 milioni di anni addietro. La storia però va retrodatata a più di 11 milioni di anni fa, in Oriente. Mentre la mela – un melograno, probabilmente – si consolida nell’immaginario come il frutto sacro dell’Eden, l’arancia si trovava in Cina in un guazzabuglio genetico di frutti e alberi. Gli agrumi probabilmente hanno origine dal cedro, dal mandarancio e dal pomelo, dimostrando una naturale proiezione all’ibridazione. Pare che questi frutti non siano mai in pace con loro stessi.

«C’è come una dualità che attraversa tutto il libro che possiamo sintetizzare per agrume principe: da un lato l’arancia amara, e dall’altro quella dolce, che gli esseri umani sono riusciti ad addolcire» spiega Belpoliti.

A quanto gli storici dell’alimentazione ci hanno raccontato, gli agrumi sono tra i maggiori frutti migratori. Il loro cammino inizia dai 6 agli 8 milioni di anni fa dopo i cambiamenti climatici, e da allora il loro viaggio non si è mai arrestato: che sia attraverso gli innumerevoli inneschi, via terra o addirittura via mare, su navi mercantili che solcavano gli oceani stipate di anfore rotte riadattate a vasi, i limoni arrivano in Europa ed iniziano a colonizzare la terra e il nostro immaginario. Come scrisse Fernand Braudel «lungo le coste del Mediterraneo fioriscono gli aranci e le civiltà».

Agrumi. Una storia del mondo - Giuseppe Barbera - Libro - Il Saggiatore - La cultura | IBS

«Il libro ha un prologo e un epilogo che è frutto di un percorso personale. Non si riesce ad essere solo gli specialisti citrologi, quando li si incontra nella mitologia, nella letteratura, nella poesia e nell’arte, ovunque», continua Barbera. E così è: per compiere la sua undicesima fatica Ercole attraversa luoghi sconfinati e insidie immani pur di giungere nel giardino delle Esperidi per liberare i pomi d'oro e liberare le ninfe; Giovanni Battista Ferrari ne fa il suo soggetto prediletto nelle sue tavole, così come Bartolomeo Bimbi; sono raffigurati nelle più affascinanti nature morte, per non dimenticare che sono state il frutto prediletto delle corti rinascimentali. Persino Bruno Munari ne fa un panegirico, definendolo il frutto perfetto dato non solo dal suo sapore, ma dal suo involucro perfetto. Il discorso si sposta successivamente verso un altro grande tema che attraversa il libro di Barbera, quello della forma. Del resto, come spiega Primo Levi, il più grande costruttore e creatore di contenitori ed imballaggi è Dio. La natura è organismo perfetto, che cerca di custodire e tramandare i suoi frutti dal sole e dalle intemperie.

GIOVANNI BATTISTA FERRARI (Siena, 1584 - 1655)<br>Sei incisioni su carta filigranata tratte da "Hesperides Sive de Malorum Aureorum Cultura et Usu Libras Quatuor" con studi di limone, 1646 | BERTOLAMI FINE ARTS | ArsValue.com

Queste sono solo alcune delle mirabolanti storie dei limoni attraverso decine di milioni di anni che per secoli hanno stimolato l’immaginazione di cantori, poeti e pittori. Uno strambo poeta e filosofo anarchico americano all’inizio del secolo scorso disse che il genio è uno a cui il Signore ha donato dei limoni e lui ci ha fatto una limonata. Allo stesso modo, ricorda Barbera, è importante valorizzare la biodiversità, insistendo sul fatto che la natura e la cultura sono fondamentali per la percezione di sé.

Festivaletteratura