Salviamo la Terra dalla distruzione!
6 9 2018
Salviamo la Terra dalla distruzione!

Preservare la cultura magica e ancestrale dei popoli indigeni

Come per le questioni legate ai fenomeni migratori e alla crisi delle democrazie, anche per le sfide ambientali si rende necessario un salto di pensiero: Festivaletteratura va in questa direzione e propone diverse analisi delle tematiche ambientali, nelle molteplici interazioni tra uomo e ambiente.


Nella Basilica Palatina di Santa Barbara, l’ingresso dello sciamano Davi Kopenawa, portavoce dell’Amazzonia brasiliana, viene accolto da un fragoroso applauso. A condurre l’incontro è Angelo Ferracuti, che lo ha incontrato per la prima volta due anni fa a Boa Vista in occasione di un reportage sulla Foresta amazzonica. Era un momento difficile per il popolo Yanomami: cercatori d’oro arrivavano da tutto il Brasile portando distruzione e diffondendo epidemie e morte per gli indigeni. La parola d’ordine del dibattito diventa quindi il contrario di distruzione: salvaguardia. Lo sciamano risponde in portoghese alle domande di Ferracuti. Parla, senza rancore, la lingua dei bianchi che hanno colonizzato la sua terra: il messaggio universale che trasmette è di grande solidarietà e generosità.

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Il suo grido di sopravvivenza è pacato: «La foresta è viva. Può morire solo se i bianchi si ostinano a distruggerla. Se ci riescono, i fiumi scompariranno sotto la terra, il suolo diventerà friabile, gli alberi seccheranno e le pietre si spaccheranno per il calore. La terra inaridita diventerà vuota e silenziosa. (…) Allora moriremo gli uni contro gli altri, e così anche i bianchi. Tutti gli sciamani partiranno. Quindi, se nessuno di loro sopravvive per trattenerlo, il cielo crollerà». Davi non separa la sorte del popolo Yanomami da quella del resto dell’umanità: salvare la Foresta amazzonica, salvare il suo popolo, custode di un mondo magico ancestrale, significa salvare la Terra dall’Apocalisse. Il nostro pianeta è uno solo, non ci sono divisioni.

Il libro presentato oggi "La caduta del cielo", definito da Ferracuti un miracolo editoriale, è un romanzo antropologico che attraverso l’autobiografia di Davi Kopenawa snoda il memoriale di un popolo che ha il compito di preservare la foresta. Storia individuale e storia collettiva coincidono, così come coincidono e si intersecano la storia della salvaguardia di questi popoli indigeni e la la storia e la salvaguardia di tutti i popoli della Terra.

Quando Angelo Ferracuti chiede cosa sia rimasto del mondo magico e ancestrale della cultura Yanomami, la forza della narrazione dello sciamano fa subito intendere che quella magia è tuttora viva: parla degli spiriti della foresta, gli xapiri, che lo accompagnano sempre per proteggerlo, sottolineando come la parola "spiriti" appartenga alla Chiesa, al linguaggio occidentale e a una cultura diversa dalla sua, accennando anche al cambiamento climatico e al capitalismo. Nel libro non si trova un sentimento d’odio, ma un comune “sentire” che è una finestra aperta, una possibilità di dialogo che resiste nonostante tutto.

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Survival International è il movimento mondiale che sostiene i diritti dei popoli indigeni della Terra, compresi gli Yanomami che, attraverso una Commissione Pro-Yanomami, nel 1992 si sono visti riconoscere legalmente da parte del governo brasiliano la Terra Indigena Yanomami.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone

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