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"Quando ho saputo che esisteva il femminismo non sono stata neanche lì a informarmi su cos'era: sono una donna, dunque faccio il femminismo", scriveva Carla Lonzi in Taci, anzi parla. Critica d'arte e figura centrale per la cultura italiana del dopoguerra, ha posto con Sputiamo su Hegel una pietra angolare per la questione femminile in Italia, senza mai smettere di ragionare di arte in modo connesso alla liberazione della donna e del suo ruolo nella produzione artistica. L'analisi del suo lavoro – di opere come Autoritratto e Scritti sull'arte – ci permette di rivivere una stagione di grande fermento per il pensiero femminista e di seguire un percorso intellettuale che è proiettato ai tempi odierni in cui "le forme di subordinazione legate al gene- re, all'identità e alle classificazioni sociali non cessano di riprodursi". Partendo dai suoi scritti e da fonti d'archivio, ripercorreranno la sua straordinaria vicenda Luca Scarlini e le storiche e critiche dell'arte Carla Subrizi (La storia dell'arte dopo l'autocoscienza. A partire dal diario di Carla Lonzi), Laura Iamurri (Un margine che sfugge) ed Elvira Vannini. Coordina l'incontro la filosofa Annarosa Buttarelli, del comitato scientifico dell'Archivio Carla Lonzi.

Aula Magna dell'Università
Via Angelo Scarsellini, 3/A - Mantova
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