Camerun, questo sconosciuto
5 9 2019
Camerun, questo sconosciuto

Patrice Ngang dà voce alla storia africana

Al destino incerto dell'Europa è dedicata una parte importante degli appuntamenti in programma a Festivaletteratura 2019.


La sala del Conservatorio di Musica Lucio Campani si raccoglie in un abbraccio di lunghi silenzi e musiche dal sapore africano. Un uomo sale sul palco pronto a leggere in francese una storia che comincia tanto tempo fa, nel 1939, e che prosegue durante tutti gli anni della Seconda Guerra Mondiale. La sua voce calda comincia a leggere e raccontare, fino a perdersi in frasi che sembrano una cantilena e che si spezzano a poco a poco, in sillabe dure. Chi ascolta si lascia trasportare in un luogo lontano, di cui conosciamo quasi solo il nome: Camerun. Quell’uomo è un uomo che ha combattuto per il suo paese, parlando contro il suo presidente, subendo una condanna e l’esilio, e che ora continua a combattere da lontano. Quell'uomo è Patrice Nganang, nato in Camerun, da sempre politicamente impegnato, lontano ormai da 15 anni da quel paese che ama profondamente. La storia che Patrice ci racconta è una storia nuova per le orecchie occidentali: è un racconto che si svolge durante gli anni orribili e cupi delle Guerre Mondiali, che diventano lo scenario delle pagine di La stagione delle prugne, secondo libro di una trilogia audace e impegnata.

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Accompagnati dalle domande del professor Marcello Flores, entriamo in vicende che parlano in un’altra lingua, e guardano da un’altra prospettiva. Sono le stesse vicende e gli stessi episodi che vorremmo consegnare al passato, dimenticandole. Quello che non sappiamo è che in Camerun, le guerre mondiali sono ancora una viva realtà. Patrice ci presenta il suo paese, protagonista di occupazioni ad opera di francesi e tedeschi, che lì, in quelle terre, a tanti anni di distanza ancora si fanno la guerra tra di loro, per mezzo di uomini inconsapevoli che tutto questo, in Europa, è già stato affidato alla storia. Ci basta riflettere qualche minuto periodo trascorso tra la fine della Grande guerra e l’inizio della seconda, per capire meglio cosa ha dovuto affrontare la popolazione camerunese: venti anni. Venti anni passano mentre si vede un padre che lascia a casa un neonato per andare in guerra e rivedere poi quel neonato cresciuto, salutare il padre e partire a sua volta, per combattere. Una generazione in cui non sono cambiate solo le braccia che inforcavano il fucile, ma anche la lingua: prima tedesca, poi francese. E l’ideale con cui partono è molto spesso confuso, e dai bordi sfumati. “Carne da cannone” li chiamano. Questa è la realtà che Patrice vuole farci conoscere, perché «la scrittura», dice «è un atto politico», e ci sono cose che non vanno dimenticate, così come ci sono prospettive che non possiamo non raccontare. E l’Africa, continua, «è un paese difficile». Attraverso la scrittura si apprende e ci si libera, non si viene imprigionati, come è successo a lui. Soprattutto, la scrittura è uno strumento per ricordare.

La stagione delle prugne, e gli altri libri dell'autore (come Mont Plaisant ) sono una voce che ci permette di conoscere le battaglie che il Camerun non sa di combattere, di parlare di guerre civili fra uomini di lingua francese, tedesca e anglofona, che si uccidono tra loro, in un terribile proseguo di un atto atroce che non si dovrebbe ripetere mai più.

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Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 10 “Sintomatologia della crisi” - Pensieri in comune mercoledì 4 ore 21.00 “Terra mediterraneo” - Evento 17 “Quando l’URSS faceva cultura” - Evento 31 “De la terre des pleurs un grand vent s'éleva” - Evento 35 “Sotto la luna di Beirut” - Evento 36 “La pagina bianca a volte è il mio nemico” - Evento 37 “Dare voce alla storia africana” - Evento 41 “Da dove nasce la crisi europea” - Evento 45 “Trovare la luce nelle tenebre” - Evento 46 “Astrid Lindgren: la vita è una favola amara” - Evento 47 “I miei personaggi mi rincorrono” - Evento 51 “Il fascismo storico” - Evento 60 “Il re dell’Atlantico” - Evento 67 “Messia e Rivoluzione” - Evento 68 “La bandiera del mio paese ha due colori” - Evento 70 “Una storia intima del nazismo” - Evento 77 “Il ricordo e il labirinto” - Evento 85 “Tra le gole dell’Armenia” - Evento 95 “Trafficanti di essere umani” - Evento 96 “Il pericolo di ideologia come alibi” - Evento 116 “La guerra, la scrittura, le donne” - Evento 119 “Da Norcia all’Europa” - Accento venerdì 6 ore 22.00 “Gran Cabaret socialista” - Evento 136 “Giocare con la narrazione” - Evento 153 “La storia si ripete?” - Evento 159 “Mondi separati dentro le città” - Evento 169 “Allons enfants” - Evento 203 “I barbari che siamo, i romani che non siamo” - Evento 213 “Come Davide contro Golia” - Read on domenica 8 ore 15.00 “EU dreamers” - Evento 221 “Il nome necessario”.

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