E dal cielo caddero tre mele
6 9 2019
E dal cielo caddero tre mele

Vivere nei “piccoli paesi”, partire e tornare

Al destino incerto dell'Europa è dedicata una parte importante degli appuntamenti in programma a Festivaletteratura 2019.


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A dare il titolo all’ultimo romanzo di Narine Abgarjan sono le parole che formano la frase finale della tipica fiaba armena. Proprio sul crinale tra il reale e il fiabesco si muove la narrazione, incentrata su un villaggio sperduto sulle montagne dell’Armenia e sottoposto ad uno spopolamento che ne allontana i giovani. Se però da un lato la conversazione con Donatella Di Pietrantonio esplora il “realismo magico” di E dal cielo caddero tre mele, evocando con riconoscenza l’eredità di Gabriel García Márquez, dall’altro abbraccia l’influenza che sull’opera hanno avuto la realtà tradizionale dell’Armenia e la biografia dell’autrice.

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Ne nasce un incontro delicato e a tratti intimista, che tocca con sottile sensibilità temi come la complessità dell’appartenenza a un luogo, ciò che spinge a partire e poi a tornare, i rapporti comunitari che intrecciano il tessuto di una collettività di paese, un’età anziana che matura scoprendosi però meno necessaria alle giovani generazioni.

In questo senso, gli intrecci di vite dipinti nel romanzo, così come gli interrogativi che ne scaturiscono, appaiono presto molto meno lontani in termini geografici, molto meno “altri” dal punto di vista delle credenze e delle usanze – ad esempio rispetto al recente passato dell’Italia rurale – di quanto suggerirebbe l’ambientazione nel piccolo paese di Maran. Così è l’autrice stessa a costruire paralleli con scene della Rimini felliniana di Amarcord, e così una spettatrice suggerisce che con il suo vivido sguardo la prosa di Abgarjan «mi ha molto ricordato la mia Sicilia».

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Attuali sono anche gli interrogativi suscitati da quei modi di vivere, che toccano corde profonde a proposito di ciò che si è guadagnato ma anche di ciò che si è perso con la fine delle comunità familiari allargate, la moltiplicazione delle opportunità con l’apertura dei confini, l’avvento di un mondo più interconnesso e vorticoso. Questo offre la possibilità di dire dell’età adulta l’ineludibile tensione fra vivere le proprie radici nei luoghi dell’appartenenza originaria e partire in cerca di cambiamenti che realizzino le proprie aspirazioni. Una tensione che, seguendo le parole del poeta “paesologo” Franco Arminio ricordate da Donatella Di Pietrantonio, ammette forse sforzi per la costruzione di uno spazio intermedio salvifico sia per i paesi sia per le persone:

I paesi non li possono salvare

quelli conficcati dentro

e neppure quelli che stanno lontani.

Ci vuole per salvare i paesi

un nuovo tipo di abitante:

qualcuno che viene e che va:

il litorale della distanza

il fiordo dell’intimità.


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Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 10 “Sintomatologia della crisi” - Pensieri in comune mercoledì 4 ore 21.00 “Terra mediterraneo” - Evento 17 “Quando l’URSS faceva cultura” - Evento 31 “De la terre des pleurs un grand vent s'éleva” - Evento 35 “Sotto la luna di Beirut” - Evento 36 “La pagina bianca a volte è il mio nemico” - Evento 37 “Dare voce alla storia africana” - Evento 41 “Da dove nasce la crisi europea” - Evento 45 “Trovare la luce nelle tenebre” - Evento 46 “Astrid Lindgren: la vita è una favola amara” - Evento 47 “I miei personaggi mi rincorrono” - Evento 51 “Il fascismo storico” - Evento 60 “Il re dell’Atlantico” - Evento 67 “Messia e Rivoluzione” - Evento 68 “La bandiera del mio paese ha due colori” - Evento 70 “Una storia intima del nazismo” - Evento 77 “Il ricordo e il labirinto” - Evento 85 “Tra le gole dell’Armenia” - Evento 95 “Trafficanti di essere umani” - Evento 96 “Il pericolo di ideologia come alibi” - Evento 116 “La guerra, la scrittura, le donne” - Evento 119 “Da Norcia all’Europa” - Accento venerdì 6 ore 22.00 “Gran Cabaret socialista” - Evento 136 “Giocare con la narrazione” - Evento 153 “La storia si ripete?” - Evento 159 “Mondi separati dentro le città” - Evento 169 “Allons enfants” - Evento 203 “I barbari che siamo, i romani che non siamo” - Evento 213 “Come Davide contro Golia” - Read on domenica 8 ore 15.00 “EU dreamers” - Evento 221 “Il nome necessario”.

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