Le sindromi della contemporaneità
4 9 2019
Le sindromi della contemporaneità

La cura per un mondo politico in degenza potrebbe arrivare da un medico inatteso​

Al destino incerto dell'Europa è dedicata una parte importante degli appuntamenti in programma a Festivaletteratura 2019.

La nostra società è malata. La contemporaneità è in crisi. Non a caso, Donald Sassoon esce con Sintomi morbosi. Nella nostra storia di ieri i segnali della crisi di oggi (Garzanti, 2019) e Sigmund Ginzberg con Sindrome 1933 (Feltrinelli, 2019). Libri diversi tra cui è impossibile non riscontrare analogie, forse per il comune background degli autori. Entrambi sono nati in terre straniere e hanno girato il mondo tanto da potersi dire “cittadini del mondo”. Con competenze di indiscusso spessore, i due autori analizzano la situazione politica attuale per vie differenti, ma comunque senza pregiudizi. Si assumono la responsabilità di prendere posizione: «soprattutto – commenta il moderatore Andrea Ranzato – contro il morbo dell’indifferenza».

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«La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati». È da Antonio Gramsci che Sassoon muove per descrivere i sintomi che affliggono il mondo politico di oggi. I partiti politici “tradizionali” sono in difficoltà in tutto il mondo occidentale. Grecia, Germania, Francia, Turchia, USA sono solo esempi di paesi in cui i canoni di lettura della politica tradizionale sono in crisi. «Gli storici – ha detto lo storico ordinario di Storia europea comparata alla Queen Mary di Londra – hanno il compito di interrogarsi sulle cause di questa crisi. Anche perché il Novecento, con i suoi mille problemi, è stato un secolo di importantissime riforme sociali. Perfino il capitalismo ha funzionato, nonostante gli inevitabili difetti: abbiamo assistito ad una importante redistribuzione della ricchezza».

Il punto di partenza di Ginzberg invece è inevitabilmente la Storia. Concentrandosi sulla vertiginosa ascesa di Adolf Hitler fino alla cancelleria nel 1933, l'autore non si fossilizza su una mera riproposizione dei fatti. 'Analogia': questa la parola chiave dell’opera storica del giornalista turco, corrispondente per molti anni da ogni parte del mondo per l’Unità. «Secondo alcuni ricercatori – ha spiegato – il sapere umano procede per analogie: “questo assomiglia a quello, quindi…”. Il ragionamento per analogie è la chiave per capire il mondo di oggi». Un esempio è la xenofobia. Molti movimenti politici attuali hanno costruito la propria fortuna sulla “difesa” dallo straniero “nemico”, non troppo diversamente da come fece Hitler per guadagnare il suo consenso.

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Ma tra le similitudini c’è anche la speranza dei due autori che le cose cambino. Secondo gli autori, la cura potrebbe arrivare paradossalmente dalla tanto vituperata globalizzazione, che sarebbe solo un risvolto del capitalismo. «Non si può essere contro alla globalizzazione a prescindere, – ha affermato Sassoon – è come essere contro la pioggia. Dipende dal contesto. La globalizzazione, con i suoi difetti, ha risolto e potrà risolvere molti problemi».


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 10 “Sintomatologia della crisi” - Pensieri in comune mercoledì 4 ore 21.00 “Terra mediterraneo” - Evento 17 “Quando l’URSS faceva cultura” - Evento 31 “De la terre des pleurs un grand vent s'éleva” - Evento 35 “Sotto la luna di Beirut” - Evento 36 “La pagina bianca a volte è il mio nemico” - Evento 37 “Dare voce alla storia africana” - Evento 41 “Da dove nasce la crisi europea” - Evento 45 “Trovare la luce nelle tenebre” - Evento 46 “Astrid Lindgren: la vita è una favola amara” - Evento 47 “I miei personaggi mi rincorrono” - Evento 51 “Il fascismo storico” - Evento 60 “Il re dell’Atlantico” - Evento 67 “Messia e Rivoluzione” - Evento 68 “La bandiera del mio paese ha due colori” - Evento 70 “Una storia intima del nazismo” - Evento 77 “Il ricordo e il labirinto” - Evento 85 “Tra le gole dell’Armenia” - Evento 95 “Trafficanti di essere umani” - Evento 96 “Il pericolo di ideologia come alibi” - Evento 116 “La guerra, la scrittura, le donne” - Evento 119 “Da Norcia all’Europa” - Accento venerdì 6 ore 22.00 “Gran Cabaret socialista” - Evento 136 “Giocare con la narrazione” - Evento 153 “La storia si ripete?” - Evento 159 “Mondi separati dentro le città” - Evento 169 “Allons enfants” - Evento 203 “I barbari che siamo, i romani che non siamo” - Evento 213 “Come Davide contro Golia” - Read on domenica 8 ore 15.00 “EU dreamers” - Evento 221 “Il nome necessario”.

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