Sotto sfratto
1 1 2019
Sotto sfratto

Francesca Cicculli testimonia la dispersione di una comunità di rifugiati politici sudanesi nelle strade di Roma, indicando ai lettori l'urgenza di un dramma politico lontano dagli interessi della comunità internazionale

«Via Scorticabove è una strada della periferia nord-ovest di Roma. È nascosta tra i cantieri stradali di Via Tiburtina e i murales di San Basilio. Percorrendola tutta ci si accorge che è solo una lunga fila di fabbriche dai cancelli arrugginiti, animata dai tir che ogni ora scaricano materiali e caricano merci. Sembrerebbe una zona industriale se non fosse per l’edificio giallo al civico 151. Questo reportage parte da lì, da quella che per più di dieci anni è stata la casa di una comunità di sudanesi, riconosciuti come rifugiati politici e affidati a una Cooperativa poi coinvolta nell’inchiesta su Mafia Capitale.»


Anni or sono, a Roma, è andata creandosi una comunità di rifugiati politici aventi diritto alla protezione internazionale. Sfrattati senza preavviso dalla casa in cui abitavano da più di dieci anni e costretti a vivere per strada fino a un nuovo sgombero il 3 ottobre 2018, in un'estenuante trattativa con il Comune di Roma e le istituzioni, i rifugiati di via Scorticabove continuano dopo quell'esperienza a essere il segno vivente di paralisi politiche, contraddizioni sociali e aneliti esistenziali che nella dimensione locale trovano la loro massima espressione. Quale è stato il destino di padri, figli, lavoratori, disoccupati, studenti e sognatori dopo lo sgombero? Quali identità si nascondono dietro l'etichetta di "rifugiati"? In Sotto sfratto, Francesca Cicculli ha raccolto tra il 2018 e il 2019 le testimonianze dei membri dell'ex comunità romana di rifugiati, seguendo le loro vicende attraverso le strade della Capitale e indicando ai lettori l'urgenza di un dramma politico lontano dagli interessi della comunità internazionale.


Leggi tutte le puntate:

  1. Via Scorticabove
  2. Uccelli senza mappa
  3. Non chiamatemi Ismail
  4. Una finestra sul Sudan
  5. Un'occasione mancata, una nuova opportunità

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