Bonus track - Tra sacro e profano
9 9 2018
Bonus track - Tra sacro e profano

Rossari e Colapesce

Tra gli italiani che interverranno alla prossima edizione assume una particolare rilevanza la presenza di autori che arrivano al romanzo o al racconto dopo un percorso di successo nella scrittura per il cinema o per il teatro. L'interazione tra letteratura e altre forme espressive – cinema, musica, fumetto – sarà più esplicita nei bonus track, in cui coppie inedite di scrittori e artisti cercheranno di regalare qualcosa in più di un tradizionale evento letterario.


Sono le parole di Pantalica ad aprire la bonus track di sabato sera al Bibiena.
Colapesce la propone accompagnato dalla chitarra acustica. Un brano tra sacro e profano («Il fiume taglia la pietra da quando Cristo non c'era») tratto, non a caso, dall’album Infedele.

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Incalzato da Marta Bacigalupo, quasi a controbattere, Marco Rossari, sul palco insieme al cantautore, propone il testo iniziale del libro L’unico scrittore buono è quello morto: «Davanti a dio avevo mentito».
Questo l’incipit lapidario (anche e soprattutto in senso spoonriveriano di morto che parla) dell’ "everyman" di Rossari, racconto che tenta di risponde all’annosa domanda «Perché scrivi?» con un ricordo dall’infanzia: quella di un piccolo Marco che mangiava alla mensa della scuola e doveva combattere con le carote preparate dell’inserviente Lurida (nomen omen).

L’amarcord spiega perché, in realtà, la causa prime della scrittura siano gli stessi sentimenti che condivano i tristi pranzi in mensa e ti obbligavano a mangiare le carote: la disperazione e il dispetto.

Colapesce insiste sulla liturgia da vita quotidiana con Totale. Il video del brano, girato in una chiesa, è l’ennesimo tentativo di porsi domande («E sentirmi migliore, migliore di chi?») che, paradossalmente, finiscono col diventare aconfessionali e a riguardarci tutti (l’ "everyman", di nuovo). E ci riguardano tutti anche le “malattie letterarie” raccolte da Rossari nell’omonimo dizionario.

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Un vero e proprio sberleffo di tutte le patologie che colpiscono l’intellettuale (o sedicente tale). Inevitabile, sul palco di Festivaletteratura leggere proprio le affezioni dedicate ai “festival” e ai “reading” spesso vetrine per l’onanismo di scrittori e (perché no?) spettatori, proprio come lo «specialista in autoscatti» di Colapesce (Egomostro).

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A proposito di influenze, ci sono poi i modelli a cui ispirarsi: sia il cantautore che realizza cover che lo scrittore che traduce sembrano assorbire le parole altrui, per poi donare loro nuova veste. È il caso della Canzone dell’amore perduto, reintepretata magistralmente da Colapesce in chiave quasi dylaniana.

Rossari (tra l’altro anche autore di un libro su Dylan) coglie la palla al balzo e legge alcune poesie.
Ancora una volta, in bilico tra lirico e prosaico, su una brama di sessualità quasi patologica eppure brillante.

L’importante è che lo scrittore scriva comunque di ciò che conosce: «Non bisogna fare letteratura impegnata politicamente se non si ha nulla da dire».
In fin dei conti, Kafka scrisse dello scoppio della prima guerra mondiale in una sola riga, in un diario. Eppure, nella sua prosa c’è tutta l’angoscia dell’uomo del Novecento.


Per chi vuole approfondire il percorso, Festivaletteratura propone:

Evento 18 ”Dieci anni dopo” - Evento 44 “Per alibi solutori” - Evento 50 “Occhi neri” - Evento 55 “Credevo che” - Evento 61 “Marenglen” - Evento 64 “Un incendio per un cuore di paglia” - Evento 69 “I tormenti di una terra di confine” - Evento 90 “Sacre parole” - Accenti, venerdì 7 ore 17.00 - Evento 106 “In questa commedia che è la vita” - Evento 108 “Dialoghi sulla scrittura” - Evento 111 “Italiani si rimane” - Evento 133 “Ricomincio daccapo” - Evento 142 “Cambio registri” - Evento 145 “Noi siamo ciascuno la propria storia” - Evento 157 “Voci dal Novecento” - Evento 161 ”Questioni di cuore” - Evento 172 “Il mondo ha bisogno dei vip” - Evento 188 “Innamorarsi a (di) Roma” - Evento 190 “I cortocircuiti di una nazione” - Evento 194 “Aggiungere vita ai giorni” Evento 203 “Altezza zero”.

Festivaletteratura