Le tracce di Festivaletteratura 2021: "Pochi e molti"
9 7 2021
Le tracce di Festivaletteratura 2021: "Pochi e molti"

Riflessioni tra potere, democrazia, lavoro e disuguaglianza

Festivaletteratura non ha, e non ha mai avuto, un tema unico. Abbiamo sempre preferito mescolare liberamente libri e autori, inseguire curiosità in campi diversi. Ciò non significa che non ci siano filoni tematici che attraversano il programma, fili rossi che è possibile seguire tra un incontro e l'altro. Da qui all'inizio del Festival cercheremo di raccontarvi ognuno di questi fili che formano la fitta matassa di Festivaletteratura 2021.

Segui le altre tracce: Intelligenze, Radar, Consapevolezza verde, Dove abitiamo?, Una città in libri, Consumismi, Prove di libera cittadinanza, Il sapere è pubblico!, Ragazze donne o altro, Idee di gioventù, I lettori adolescenti, Storia e narrazione, Alla prova del Memoir, Omaggi e ricordi, Lettere, Dante Settecento, Raccontare per immagini, Conversare di letteratura, Il gioco della lingua, Poesia, Giallo nero nerissimo, Cibarie, Un po' di musica, Radio


Un mondo a disparità crescenti che mette in crisi le democrazie. Un conflitto di classe che – come le guerre vere – cambia modalità e strumenti di lotta e maschera le ideologie di dominio come ordini “universali” e incontrovertibili. Eventi dirompenti – i mutamenti climatici, la pandemia – che rendono ancora più evidente le disuguaglianze del sistema, creando nuovi poveri e marginalità.

Molti degli incontri del Festival 2021 battono su questi tasti, riportando in primo piano la dimensione conflittuale. A cominciare dal confronto tra Nadia Urbinati e Marco d’Eramo sulla dialettica che contrappone i pochi e i molti, aristocrazia e democrazia, una questione forse tanto antica quanto le società umane e che, dopo avere covato sotto le ceneri della fine delle ideologie, oggi torna a divampare con forza; o il confronto tra l’economista Carlo Cottarelli e il filosofo Michael Sandel sulla meritocrazia (un potente lubrificante della mobilità sociale o un subdolo gioco ideologico che minaccia le basi della convivenza e della democrazia?); le riflessioni sulle trasformazioni del mondo del lavoro di autori come Domenico De Masi e la psicologa sociale Pascale Molinier; o ancora il contributo degli economisti Anne Case e il premio Nobel Angus Deaton, che hanno esposto le drammatiche conseguenze dell’allargarsi del divario tra vincitori e vinti nelle società tardocapitaliste. C’è appunto un problema di deficit democratico (chi davvero ha il potere in mano? che forme assume oggi il conflitto dopo averlo anestetizzato per decenni? Le democrazie come possono evitare le derive autoritarie?), ma anche di nuove aristocrazie, di ordini economici, di valore del lavoro e di nuovi modelli di welfare.

Incontri collegati:

  • • Ev. 7- LA CURA DELLA NOSTRA CASA COMUNE, Gaël Giraud con Carlo Marco Belfanti
  • • Ev. 25- IL MONDO DI IERI E QUELLO DI DOMANI, Massimo Livi Bacci
  • • Ev. 41- MERITOCRAZIA: UTOPIA O DISTOPIA?, Michael Sandel e Carlo Cottarelli con Davide Maria De Luca
  • • Ev. 62- LA RIVOLUZIONE DEL LAVORO INTELLIGENTE, Domenico De Masi
  • • Ev. 74- LA CLASSE OPERAIA NON VA IN PARADISO, Anne Case e Angus Deaton con Alberto Magnani
  • • Ev. 147- LA DEMOCRAZIA SALVATA DAL “PRENDERSI CURA”, Pascale Molinier con Sandra Morano e Annarosa Buttarelli
  • • Ev. 161- DEMOCRAZIA IN LOTTA (DI CLASSE), Marco D’Eramo e Nadia Urbinati con Gianluca Briguglia

ACCENTI | Gianluca Briguglia – le questioni dei sistemi politici contemporanei letti con la lente del pensiero medievale e moderno

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